Venezuela, è "default parziale"



Era nell'aria da settimane, probabilmente anni. Poche ore fa l'annuncio ufficiale dell'Agenzia di ratings S&P: il Venezuela, non avendo  rimborsato due obbligazioni governative per un valore complessivo di circa 200 milioni di $, è stata dichiarata in default."Selective Default", per la precisione, ossia default parziale, ma la sostanza è che con questa decisione si apre la porta ad un default generalizzato di tutto il debito pubblico del paese. La decisione è stata presa ieri, dopo i canonici 30 giorni di attesa che i mercati concedono oltre la data  di scadenza ufficiale di un titolo.
Non è servito un tentativo in extemis di mediazione con i creditori: la riunione andata in scena ieri tra il governo di Caracas e circa 100 investitori internazionali è terminata in un nulla di fatto. Maduro continua a sostenere che il governo non dichiarerà mai il default ma di fatto lo ha già fatto, non avendo provveduto al rimborso del debito e soprattutto non avendo dato alcuna indicazione ad un eventuale saldo dello stesso in un futuro prossimo.
La rinegoziazione totale del debito, 150 miliardi di dollari americani, è ormai più di uno spettro, è quasi una certezza. Sempre che non si arrivi ad una guerra civile, visto le persistenti e durissime condizioni sociali, economiche e politiche in cui versa la popolazione venezuelana.
150 miliardi di $ sono una montagna impossibile da scalare per un paese la cui economia si fonda esclusivamente sull'estrazione, produzione e commercializzazione del petrolio, rovinosamente sceso intorno ai 60 $ dai fasti a 150 $ a barile raggiunti anni fa. Peraltro, oggi, il prezzo del greggio è in forte risalita e probabilmente il trend proseguirà ancora, ma per un paese che ha bisogno, per sopravvivere, di un prezzo dell' "oro nero" di almeno 90 $ al barile è chiaro che la situazione attuale lascia pochissime chances di sopravvivenza finanziaria.
L'inflazione annua oscilla tra il 700 ed il 1100% (!!), il che significa che la valuta locale non ha praticamente valore ed essendo il debito pubblico nominato in dollari statunitensi è chiaro che oltre agli altissimi tassi di interesse il vero ed insormontabile problema è questo.
A margine: Elecricidad de Caracas, il gruppo statale che eroga energia elettrica, è fallito per non aver pagato gli interessi su uno dei suoi bonds. Stessa sorte per Petroleos de Venezuela, produttore petrolifero.
In questi casi invito tutti coloro che avessero obbligazioni governative venezuelane in portafoglio a recarsi presso la propria banca per verificare il valore del titolo e la sua eventuale negoziabilità sui mercati di riferimento.

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