Giappone: crollo del Pil!

Veramente una sorpresa il dato sul Pil del terzo trimestre giapponese: -0,4% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Addirittura -1,6% il dato annualizzato. Una botta di quelle dure da digerire. Un colpo quasi mortale alle politiche ultraespansionistiche della Boj, una mazzata che pare abbia convinto il premier Abe ad andare di nuovo alle urne.
Un dato che francamente nessuno si aspettava così negativo, me compreso.
Difficile anche capire come mai la seconda economia del mondo abbia avuto un simile andamento, anche considerando il fatto che all'inizio l' "Abenomics" aveva dato ottimi segnali, con un Pil 2013 cresciuto dell' 1,3% su base annua.
Abe e Kuroda, il potente capo della Banca Centrale del Giappone, avevano messo sul piatto della crescita potentissimi strumenti: il taglio dell'iva, una politica monetaria a briglie scioltissime, con un QE impressionante per dimensioni e modalità, ed infine un'aggressiva serie di riforme.
Eppure, niente. Di nuovo in recessione. E puntuale è arrivata la bastonata del mercato azionario, con il Nikkei giù di quasi tre punti.
Forse il mini rialzo dell'iva stessa, portata dal 5 all' 8% può aver contribuito a tutto ciò, ma personalmente mi pare troppo poco per giustificare una tale violenta inversione di rotta.
Ormai il Giappone, con un rapporto debito/pil quasi al 200% (!!), non ha più molte carte da giocare per rilanciare l'economia. Direi anzi che non c'è più niente da fare....
Il mercato dei bonds più sicuri è ovviamente volato, con il Bund tedesco (il decennale) che ormai rende un miserevole 0,77% lordo annuo.
E' un dato che inevitabilmente cambia le carte in tavola, non solo in Giappone ma a mio avviso anche sullo scacchiere internazionale. Il mondo guardava alle coraggiosissime politiche monetarie e fiscali del sol levante come ad una sorta di "esperimento" per guarire le grandi economie europee in crisi. E da tempo il convincimento generale era che anche nel vecchio continente ci fosse bisogno delle stesse ricette.Che invece prima hanno sfornato una minestrina rancida ed ora addirittura pane raffermo. E questo bruttissimo dato farà anche fischiare le orecchie alla signora Yellen, capo della Fed. Gli Usa hanno grosso modo fatto le stesse politiche, ottenendo crescita e una costante ripresa dell'occupazione, ma come ho detto tante volte ottenendo risultati molto inferiori all'entità degli interventi messi in campo. La classica montagna che ha partorito il topolino. Che una volta almeno era bianco e di campagna, mentre con il dato di oggi è diventato improvvisamente nero e di città...una pantegana!.




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