Il referendum scozzese

Il prossimo 18 Settembre, notizia ormai già ben battuta dagli organi di informazione, la Scozia deciderà il suo destino: rimanere nel Regno Unito o diventare uno stato indipendente. Il referendum fu fissato un paio d'anni fa, ma solo da qualche giorno l'opinione pubblica ne è stata edotta. Questo perchè finora tutti i sondaggi, tranne uno (il penultimo ad oggi), davano per schiacciante la vittoria degli Unionisti, cioè di coloro decisi a rimanere all'interno del Regno Unito. Poi questo sondaggio che ha ribaltato, provvisoriamente, il risultato: Indipendentisti avanti di un paio di punti. Si potrebbe profilare quindi un testa a testa, con un finale tutt'altro che scontato.
E' piuttosto semplice prevedere che in caso di vittoria degli Unionisti i mercati non avrebbero ripercussioni di alcun tipo, nè positive nè negative. Il referendum sarebbe visto come poco più di un velleitario tentativo autonomista.
In caso di vittoria degli  Indipendentisti, invece, il quadro potrebbe essere più complicato: in fondo, si avrebbe la nascita di un nuovo stato, con pesanti ripercussioni economiche per l'Inghilterra. Dimissioni (probabili) di Cameron e del suo governo, forte svalutazione della sterlina, rialzo dei rendimenti dei titoli inglesi (Gilt), probabile rafforzamento dell'Euro. Insomma, un'ottimo motivo per avviare una correzione sui mercati che potrebbe essere nell'ordine di 5-10% punti percentuali sull'azionario.
E poi, passata la prima ondata emotiva?. Poi immagino si tornerà a parlare dei soliti problemi, in fondo più decisivi di questo.
L'esito di questo referendum appare veramente appeso ad un filo, anche se negli ultimissimi giorni molte aziende di rilevanza nazionale con residenza fiscale ad Edinburgo hanno fatto endorsments a più non posso a favore degli Unionisti. La loro tesi, viziata certamente da interessi economici di parte di non poco conto, è che la vittoria degli Indipendentisti creerebbe tutte le condizioni per lasciare la Scozia e domiciliarsi altrove.
Di certo, la Bank Of England si è affrettata a dire che in caso di vittoria degli Indipendentisti gli stessi dovranno sbrigarsi a farsi una moneta in proprio: la sterlina, così come invece auspicavano i fautori del referendum, non "cadrà" mai in mano scozzese.


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