Il braccino di Mario e la clava di Weidmann

Dunque ieri il nostro Mario Draghi ha compiuto un altro passettino avanti verso una convincente politica monetaria espansiva.
Riduzione dei tassi di interesse  all'ormai prossimo 0% (adesso siamo allo 0,05%), impegno ad operazioni di acquisto di ABS (asset backed securities), impegno "verbale" a tenere aperto qualsiasi scenario relativo ad un eventuale "quantitative easing" in salsa europea.
Basterà tutto questo per rilanciare la famigerata crescita?. Saranno sufficienti queste pur lodevoli iniziative per far uscire l'Europa dal baratro della deflazione in cui sta lentamente ma inesorabilmente scivolando?.
Personalmente non credo.
Continua ad essere troppo poco. Vediamo: la riduzione dei tassi (di rifinanziamento, di riferimento e quello sui depositi) è certamente un bel passo avanti, peraltro già da molti analisti previsto. Ma il taglio è stato su tutti i tassi dello 0,10%, cioè molto poco. Abbastanza bene anche l'aumento al -0,2% (dal precedente -0,1%) del tasso sui depositi presso la Bce da parte delle banche (in pratica una banca che lascia i suoi soldi alla Bce non solo non riceve interessi ma deve pagarne- appunto lo 0,2%- per il "servizio"), in modo tale da costringerle ad impiegare le ampie risorse a disposizione invece che a parcheggiarle presso Francoforte.
Bella misura, ma perchè non essere più aggressivi e portare quel -0,2% ad un più poderoso -0,5%?. Benino anche per la decisione di cominciare a comprare ABS, i titoli non propriamente di massima affidabilità in capo alle banche, ma perchè affrettarsi subito a dichiarare che si compreranno solo quelli "semplici e trasparenti" (parole di Draghi)  senza invece spingere sull'acceleratore e fare come la Fed, cioè comprarli tutti, anche e soprattutto quelli più "tossici"?. In fondo, se vuoi ripulire una cantina sudicia non puoi limitarti a dare una spolverativa, hai bisogno di un aspirapolvere potente!, Insomma, il solito refrain: facciamo qualcosa ma senza esagerare. Del resto, qualcuno che usa la clava in Bce c'è, e si chiama Weidmann, il rappresentante della potente Bundesbank tedesca. Il falco per eccellenza, colui che si è sempre opposto a qualsiasi manovra espansiva della Bce. Weidmann vota sempre contro la maggioranza di Draghi, e quando parla...tuona!.
E senza Weidmann si può fare poco e quel poco, scommetto direbbe Draghi se potesse...."fatevelo bastare"!.
p.s.: la foto di oggi è il volto del "Mastino" Weidmann!



Post popolari in questo blog

Montagne di denaro

Le Porte di Tannhäuser

Venezuela, è "default parziale"