Nuovi massimi


1847,61 punti è la chiusura dell'indice S&P 500 di ieri sera. Dunque il paniere che racchiude i 500 titoli azionari più grandi degli Stati Uniti ha toccato un nuovo massimo storico, il che, come sottolineavo la volta scorsa, decreta la fine ufficiale della correzione. Per la verità, il Dow Jones non ha ancora raggiunto, a sua volta, un nuovo record storico, per cui un piccolo margine di incertezza lo lascerei. Però è fuor di dubbio che il clima sembra di nuovo volgere al sereno.
Buona la tenuta anche del mercato obbligazionario, a sua volta in significativo recupero dall'inizio dell'anno. I fondi di investimento di player come Pimco sono in saldi positivi che oscillano da +1% a +2%. Rimane più indietro l'obbligazionario paesi emergenti ma va rilevato che il T-Bond americano sembra aver trovato una forte base di consolidamento intorno ai 270/280 basis points.
Ora ci attendono le prime trimestrali, poi gli stress tests della Bce sulle banche europee. Il primo ostacolo potrebbe rivelarsi di scarsa difficoltà, ed essere superato di slancio. Il secondo, al contrario, secondo me sarà molto più duro da affrontare, e temo che lascerà strascichi pesanti sulle valutazioni azionarie di non pochi istituti di credito.
Insomma, il cielo non è ancora perfettamente terso, ma le nubi sembrano in veloce dissolvimento.









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