Obama contro Standard&Poor's

Alla fine pare che i nodi siano venuti al pettine. Ad oltre 6 anni dall’inizio della grande crisi economica che ha travolto il mondo,esplodendo in America, con un’onda d’urto che ha investito poi l’Europa e l’Asia, si comincia ora  a  chiedere conto al mondo della finanza di quanto accaduto.
A cominciare dalle grandi agenzie di rating, tra le principali responsabili della crisi dei mutui subprime, ovvero della valutazione di massimo credito (tripla A) concessa a titoli risultati poi carta straccia, inducendo innumerevoli investitori privati e istituzionali al loro acquisto.
L’amministrazione Obama ha fatto ora sapere che e' intenzionata a far causa a Standard&Poor’s per aver sopravvalutato quei titoli immobiliari, e che intende chiedere un risarcimento di almeno cinque miliardi di dollari.
A incastrare la piu' importante delle agenzie di rating e' stata una Commissione – la Financial Crisis Inquiry – voluta dallo stesso Obama per indagare sulle eventuali responsabilita' delle agenzie di rating nella creazione della bolla speculativa esplosa nella seconda meta' del 2007, dando avvio alla crisi finanziaria piu' grave dal 1929. In due anni di indagini sono state raccolte prove e testimonianze che dimostrerebbero, a giudizio della Commissione, la diretta responsabilita' di Standard&Poor’s.
Inutile dire che l’agenzia ribadisce invece di avere emesso rating quanto piu' possibile corretti, basandosi sulle informazioni in suo possesso.
Difficile prevedere come andrà a finire, ed in quanto tempo si giungerà ad un verdetto. Però, se l'iniziativa dell'amministrazione Obama non si limiterà ad una semplice operazione mediatica ma andrà veramente a fondo del problema avremo se non altro, da parte delle agenzie di ratings, una maggiore attenzione futura nel momento del rilascio dei loro reports.






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