Previsioni 2013: Jim Rogers


A pochi giorni dal nuovo anno cominciano ad uscire, per quello che valgono (cioè molto poco), le previsioni per i mercati azionari ed obbligazionari 2013. Le previsioni vengono rilasciate da un pò tutti: economisti, case di investimento, banche d'affari, etc.. Una categoria curiosa è però quella dei cosiddetti "guru di borsa": personaggi, a volte eccentrici, che hanno dimostrato in tantissimi anni di "lotta sul campo" di saper cogliere al volo le tendenze dei mercati. Ovviamente sono tutti ricchissimi ed a volte hanno sbagliato clamorosamente, ma in effetti è impressionante constatare che quasi sempre sono stati dalla parte giusta del mercato. Tra di loro ci sono nomi come Warren Buffett, George Soros, Bill Gross (fondatore della casa di investimento Pimco e gestore del più grande fondo obbligazionario del mondo, il "Pimco Total Return Bond"), Edouard Carmignac (gestore dell'omonima casa di investimento e gestore del mitico "Carmignac Investissement") e molti altri.
Con questo post ne vorrei inaugurare una serie per raccontarvi cosa pensano questi autorevoli operatori di mercato e opinion leaders per il 2013.
Comincio da Jim Rogers, forse il più eccentrico della "categoria". Eccentrico perchè scontrosissimo, ai limiti della maleducazione, con visioni spesso contrarian e incapace di un minimo di diplomazia. Ed immancabilmente con indosso il suo farfallino!.
Ebbene, Jim Rogers è molto ottimista per i mercati azionari 2013. Soprattutto per quelli emergenti. In particolar modo è molto bullish (fortemente rialzista) sul mercato russo. In una intervista riportata ad "Index Universe"  Rogers ha spiegato che crede molto nel nuovo piano varato da Vladimir Putin per attrarre capitali stranieri. Inoltre, è molto positivo riguardo ai nuovi piani russi sulle infrastrutture, che dovrebbero generare nuove traiettorie per i commerci internazionali. 
Bene per Rogers anche l'azionario legato all'agricoltura, con le materie prime come lo zucchero, in calo del 75 per cento dai picchi massimi, anche a causa del fatto che il consumo delle scorte è ai massimi livelli e la produzione non sarà in grado di reggere alla lunga una popolazione mondiale in perenne crescita. Come anche un altro punto di vista sottovalutato: la mancanza di agricoltori, con un’età media di 66 anni. Il rischio più immediato? Carenza di cibo e rialzo dei prezzi.
Molto negativa è invece la sua view sull'obbligazionario americano: tassi artificialmente bassi e debito pubblico sui massimi non tranquillizzano.
Bene anche la Cina, seppure in un contesto di grande attenzione, e l'argento come bene rifugio. Argento meglio dell' oro, ormai bene troppo soggetto alla speculazione e quindi soggetto a fortissime variazioni di prezzo (effettivamente l'oro dovrebbe servire all'esatto contrario...).
Per il resto, ancora lontani dall'Europa e neutralità nel resto del mondo.
Parola di Jim...











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