La storia (triste) del Long Term Capital Management


Ho 44 anni. Non sono ancora anziano, ma, ahimè, neanche più un ragazzo. Però l'avanzare dell'età consegna a tutti un dono: la memoria storica. Ed io la brutta storia del Long Term Capital Management me la ricordo bene. Già allora mi occupavo di finanza ed investimenti, e per mia fortuna mai mi passò per la testa di consigliare un tale ordigno bellico. Un'atomica della finanza.
Il Long Term Capital Management (LTCM) era un hedge fund e fu fondato addirittura da due premi nobel per l'economia: Robert Merton e Myron Scholes. Insieme a loro John Meriwether, all'epoca vice presidente di Salomon Brothers. Un hedge fund è un fondo di investimento che opera "a leva", cioè attraverso lo strumento dei derivati. Di per sè questi ultimi hanno una loro utilità, ma, come per la reazione nucleare, posso essere usati per produrre energia o per fabbricare bombe atomiche.
l' LTCM usava i derivati per speculare, non per difendersi dall'apertura di posizioni rischiose. Per carità, fu un antesignano, perchè poi tantissimi seguirono, e seguono ancora, la sua strada. Ma siccome fu praticamente il primo fu anche un pioniere nel campo, e non conoscendo anticipatamente i rischi, dopo soli 4 anni fece bancarotta e ridusse in cenere qualcosa come 4,6 miliardi di $.
Trovare il denaro per un fondo gestito da dei premi Nobel non fu certo un problema per cui l’hedge iniziò la propria attività con l’ingente capitale di 1.011.060.243 dollari. Inizialmente il successo fu enorme, con ritorni dell’ordine del 40% su base annua, ma nel 1998, a causa della crisi russa non prevista dal modello, il fondo perse oltre 4,6 miliardi di dollari in meno di quattro mesi, mostrando al mondo l’importanza della previsione delle perdite più che dei profitti.
La sfortuna ci mise decisamente lo zampino. Le possibilità statistiche di una crisi come quella che avvenne in Russia erano infinitesimali, ma va ricordato che la strategia di fondo era quella di ottenere un piccolo guadagno altamente probabile a fronte di una grande perdita altamente improbabile. Non si tenne conto dell'irrazionalità del mercato (ricordate l'Overconfidence?).
Con il crac dell’Ltcm, Merrill Lynch perse 1.400 milioni di dollari, la svizzera Ubs (prima banca d’Europa) 770 milioni e molte altre banche internazionali (tra cui le tedesche Dresdner e Deutche Bank, la francese Paribas, l’inglese Barclays, la giapponese Sumitomo, l’americana Citycorp e altre) subirono perdite enormi.
Il 23 settembre 1998 le principali banche d’investimento e la Federal Reserve furono costrette ad intervenire per evitare una crisi finanziaria internazionale dagli effetti scarsamente prevedibili. I debiti vennero pagati in cambio del 90% delle azioni del fondo e dell’istituzione di una supervisione di controllo. I contributi furono i seguenti:
Le perdite di 4,6 miliardi di dollari erano così composte:
• 1,6 miliardi in swaps; 
• 1,3 miliardi in equity volatility; 
• 430 milioni sul mercato russo e su altri mercati emergenti;
• 371 milioni in directional trades nei paesi industrializzati; 
• 215 milioni in yield curve arbitrage; 
• 203 milioni nel trading in azioni dello S&P 500; 
• 100 milioni in arbitraggio su “obbligazioni spazzatura” (junk bond).
Il Long Term Capital Management chiuse i battenti nel 2000, quasi di soppiatto, in silenzio. Pare che il milione di dollari a testa che i due premi nobel ricevettero per il prestigioso premio non sia mai stato restituito...








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